Intervento di Sabatino Parente
segretario FP CGIL




L’Iniziativa di stamattina rappresenta per la Fp Cgil l’inizio di un percorso che deve
portare alla definizione della nostra proposta, la “provincializzazione” del ciclo dei
rifiuti e si inserisce nel contesto della conferenza di programma della CGIL presentata dal
nuovo segretario Generale Franco Tavella al momento della sua elezione.
Assindustria ha organizzato una serie di incontri per discutere della gestione dei rifiuti,
con l’obiettivo di ridurre i consumi e di contenere le spese.
L’ampiezza del territorio, le caratteristiche economiche e sociali, la dislocazione della
popolazione, incidono in modo rilevante sulla gestione dei rifiuti. Il 70% comuni è in
collina, con meno 5 mila abitanti, la popolazione supera di poco il milione di abitanti. Già
lo scorso anno affrontammo i temi della Riforma Federale e le conseguenze per il sistema delle AA.LL.
La produzione dei rifiuti è di poco superiore alle 390 mila tonnellate, mediamente di 1200/g,
complessivamente inferiore a quanto prodotto nel 2001. Oltre mille tonnellate di rifiuti
pericolosi. La produzione media pro-capite/g.= 1kg.
La produzione dei rifiuti è influenzata dai flussi turistici, dal pendolarismo, dalle aree
verdi pubbliche e private….
La maggiore produzione circa 43% è nel bacino Sa1 per le utenze di tipo commerciale e l’alta
concentrazione abitativa.
I flussi stagionali, per la nostra vocazione turistica, incidono fortemente nelle aree
costiere ricadenti nei bacini Sa2 e Sa4.
La F.P. è per il superamento delle gestioni commissariali, strutture dotate di ampi poteri,
che nonostante i miliardi spesi, hanno dato scarsi risultati.
11 sono gli impianti in provincia.
1 sito per recupero beni durevoli: (una struttura all’avanguardia per le tecnologie di
recupero-500 pezzi- dei gas espandenti Cfc- Hcfc, i gas serra, contenuti nei motori e negli
impianti refrigeranti dei frigoriferi e dei congelatori in genere).
2 siti per selezione dei rsu (Ogliastro e casal Velino)
1 cdr (Battipaglia);
1 sito per compostaggio(Polla);
1 sito per tritovagliatura (Giffoni V.P.);
5 siti per trasferenza: (1 M.S.S. può trattare 200 tonnellate al g.; 1 Giffoni V.P. che raccoglie i rifiuti di quasi
tutti i comuni della Provincia per l’invio al Cdr; 3 nel bacino Sa4 di piccole dimensioni)
La Raccolta differenziata che è la parte centrale del ciclo dei rifiuti è al 17% del totale
dei rifiuti +7% rispetto al 2001
Nel rapporto costi benefici vorrei richiamare l’esperienza del comune di Mercato San
Severino per l’introduzione, per ogni famiglia, di un codice a barre da porre sui sacchetti,
che permetterà di valutare i rifiuti (30 centesimi circa per Kg.) e di ottenere sconti dalla
bolletta. Con una password ogni famiglia potrà accedere al sito per verificare la somma degli sconti maturati.
A Salerno città si è passati da 67 mila Kg a oltre 79 mila (11% del totale dei rifiuti
solidi). Nel 2004 sono stati raccolti circa 650.000 quintali di rifiuti per una spesa, solo
per il conferimento all’impianto di tritovagliatura di Sardone, di oltre 1.230.000 euro.
Vorrei ribadire un semplice concetto: il cittadino deve diventare parte attiva nel ciclo e un
ruolo importante deve avere lla formazione e l’informazione.
E’ difficile far accettare un termovalorizzatore se non sono ben chiare le condizioni di
efficienza, di tecnologia avanzata e che sia residuale nel ciclo. In assenza di queste
condizioni le proteste dei cittadini, per la costruzione di un termovalorizzatore o per una
discarica sono spesso giustificate.
Manifestare contro un impianto significa esprimere anche un giudizio negativo verso gli amministratori.
Esiste una relazione tra credibilità degli amministratori e possibilità di realizzare impianti.
Si deve garantire un controllo democratico e pubblico sulle emissioni degli impianti, rendere
partecipe la collettività sui rischi d’inquinamento.
Obiettivo è saper coniugare il rispetto per l’ambiente ed il benessere dei cittadini. E’ nota
a tutti l’esperienza di Parapoti e Basso dell’Olmo.
Il ciclo dei rifiuti che deve svilupparsi per intero dalla raccolta differenziata, al
compostaggio alla termovalorizzazione.
L’effetto del recupero di energia dalla termocombustione dei rifiuti è un elemento positivo e
finale del processo.
Positiva ed importante l’esperienza la produzione di energia pulita dagli impianti di
captazione del biogas del Consorzio Sa/2.
Inoltre la FP CGIL ritiene prioritario superare l’uso delle discariche, l’ultimo passaggio
del ciclo. Visto che il trattamento produce uno “scarto”da lavorazione (15% del totale),
non può che essere la discarica controllata.
Si è aperto, qualche tempo fa, un dibattito su 2,3 o 4 discariche, sulle caratteristiche e
messa in sicurezza. La Provincia vuole creare tutte le condizioni per l’autosufficienza del
territorio salernitano anche attraverso la riduzione dei costi. Un obiettivo che è possibile
raggiungere solo attraverso la realizzazione del piano straordinario per i rifiuti e per il
quale è stato stanziato dalla Provincia 1 milione di euro.
Nel ciclo dei rifiuti intervengono i Consorzi di Bacino, società miste o a totale capitale
pubblico, alle quali partecipano, a volte, i consorzi stessi, o ditte private.
Aziende che collaborano ma che, spesso, si sovrappongono con scarse sinergie e con ricadute
sul funzionamento del servizio.
La F.P. ha chiesto alla società Salerno Pulita un carico di lavoro per tutti gli operatori,
l’istituzione del II° turno di lavoro per la pulizia dei sottopassi, disinfestazione dei
cestini, disinfestazione delle aree mercatali. Gli addetti al servizio igiene sono 99: di
questi, soltanto 33 si occupano di spezzamento, 18 vengono utilizzati per le pulizie negli
uffici e il resto è diviso per altre competenze.
Importante sarà, nei prossimi mesi, il ruolo dei Comuni per la trasformazione della Tarsu in tariffa.
I comuni dovranno provvedere alla integrale copertura dei costi del servizio di gestione dei
rifiuti urbani attraverso la tariffa di cui al comma 2, dell’articolo 49 del D.Lgs 22/97. I
tributi della nettezza urbana (TARSU), così come previsto dal Ronchi, devono essere
trasformati in tariffa di consumo procapite.
La finanziaria 2005 (n. 311/2004 -articolo 1, comma 523), modifica, in relazione al tasso di
copertura dei costi sostenuti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, i termini
temporali per la trasformazione in tariffa della tassa, secondo il seguente programma:
a) i Comuni che nell’anno 1999 hanno raggiunto un tasso di copertura all'85% dei costi,
dovranno applicare il metodo normalizzato dal 1° gennaio 2006;
b) i Comuni che hanno raggiunto un tasso di copertura compreso tra il 55% e l'85% dei costi,
dovranno applicare il metodo normalizzato dal 1° gennaio 2006;
c) i Comuni con un tasso di copertura inferiore all'55% dei costi dovranno applicare il
metodo normalizzato dal 1° gennaio 2008;
d) i Comuni di classe demografica inferiore ai 5.000 abitanti - indipendentemente dal tasso
di copertura - dovranno applicare il metodo normalizzato dal 1° gennaio 2008.
L’introduzione della T.I.A. deve garantire maggiore equità e prevedere un sistema di
incentivi per chi contribuisce a ridurre, riciclare e riutilizzare i rifiuti e penalizzare chi inquina.
Le Proposta F.P.- CGIL 1) per quanto riguarda la tariffa, nel confermare l’equilibrio dei costi si deve tenere conto del
disagio sociale ed economico e prevedere un sistema di riduzione per i meno abbienti. Es:
E’ stato determinato, dalla società Alba Nuova di Battipaglia, il valore medio di 12
categorie tariffarie con relative tipologie:
Battipaglia valore medio euro 1,41 al mq; Salerno euro 4,41 al mq; Eboli 4,85 al mq;
Il bilancio dovrà essere trasparente ed utilizzato solo per l’i.a. senza aggravi di altri
costi, l’aumento delle tariffe potrebbe coprire anche assunzioni clientelari ed acuire un
conflitto tra cittadini e lavoratori.
2)Forme di gestione: esigenza di un soggetto unico (anche misto a maggioranza pubblica) che
sia capace di garantire qualità dei servizi, certezze nella conduzione degli impianti,
equilibrio dei costi. E’ impossibile governare un settore con la presenza di tante aziende.
Il soggetto che raccoglie i rifiuti nelle città deve essere lo stesso soggetto che controlla
la qualità conferita agli impianti.
3)Ruolo delle società:
hanno svolto una funzione sociale con la stabilizzazione di lavoratori ex LSU. Ora si
caratterizzano per l’assenza di managerialità e, conseguentemente per l’ assenza di piani
industriali di vero rilancio.
La frammentazione del ciclo integrato e dei servizi ambientali resi ai cittadini sta rendendo
incerto l’equilibrio costi e ricavi. Questo è diventato il terreno di scontro tra
amministrazioni locali, cittadini e sindacati. Le aziende cercano “risparmi” attraverso
processi di esternalizzazione.
(Alba nuova esternalizza lavori previsti nel contratto di servizio della manutenzione, alla
società Helenia abbiamo richieste di rinunciare alla 14° mensilità per ripianare le difficoltà economiche).
4) percorso per contratto unico. Nella nostra Provincia nel settore dell’I.A. si applicano
5/6 CCNL: deregulation dei CCNL che equivale alla deregulation dei diritti.
La necessità di ridurre le differenze sulla T.I.A. per ridurre differenze sui diritti.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT