Media e minori
Professore Marco Strano




Per quanto riguarda i mass media, Keith Hawton è riuscito ad individuare che
in una settimana i mass media avevano trasmesso il seguente risultato: un aumento del
17% di suicidi nella settimana, dopo 3 settimane Hawton aveva verificato che lo
stesso risultato si era riprodotto.
Marie Winn ha definito la tv una droga elettronica e sostenuto che i bambini che guardano
molto la tv diminuiscono l'immaginazione e la drammatizzazione durante il gioco.
Roberto Satti era riuscito a individuare che i bambini dagli 8 anni ai 18 anni
stanno davanti alla tv 6 ore e 43 minuti e che fino ai 18 anni l'adolescente riesce
a vedere ben 200 mila atti violenti e 18 mila omicidi.
Il Cirp ha effettuato una ricerca per verificare il modo di comportarsi sia del minore
e verificare il tipo di rapporto tra minore ed adulto. Tutto ciò attraveso un
questionario in cui si ponevano domande del tipo: "Vuoi incontrarmi?", "Di che sesso sei?".
Il dato essenziale è che a queste domande il 15,6% aveva avuto rabbia, il 15,3% aveva provato curiosità,
l'87% era contrario.
Viceversa era stata fatta un'inchiesta telematica al fine di verificare il comportamento
dei pedofili. In realtà in chat quando il pedofilo nei primi secondi subito inizia
ad avere un approccio sessuale e al momento che si cambia ragionamento il pedofilo
fugge dal contatto on line.
Generalmente nel rapporto tra minore e pedofilo il 13% ha incontrato il pedofilo, il 16,6%
si è vergognato di dirlo che l'ha incontrato, il 70% non l'ha detto, il 33,5% speiga i motivi per cui non
ha detto che ha avuto un incontro, l'8,3% aveva promesso di non dirlo.
L'incontro dell'orario del pedofilo si aggira intorno alle 19-21, in genere l'età di 13 anni è quella
più appetibile per il pedofilo.
A tal fine si è riusciti ad ottenere 5 modelli di simulazione per la verifica
dei motivi che spinge il bambino o l'adolescente ad incontrare il pedofilo:
ingenuità, diffidenza assoluta, perplessità, curiosità e il 42% ha l'incontro vero e proprio
con il pedofilo.
Tre sono comunque le aree in cui maggiormente gli strumenti digitali vengono utilizzati a
fini illeciti: la pedofilia on line (in cui rientrano diverse condotte come la pratica di
manipolazione psicologica a danno dei minori, il cosiddetto grooming, l'accesso a pagamento a
siti web che diffondono immagini illegali, lo scambio di materiale pedopornografico in rete),
la frode (sotto questo profilo si rintracciano ad esempio i furti di dati personali per
transazioni illegali e i furti di identità in grado di compromettere il livello di sicurezza
nel campo dei servizi pubblici on line) e lo spionaggio (può essere di vario tipo, da quello
più specifico della criminalità organizzata a quello industriale, e si traduce in sostanza in
un accesso non autorizzato a banche dati e informazioni diverse e riservate).