Presidente della Confederazione Italia Agricoltori (cia)
Lino Martone




Il presidente Martone ha aperto il suo intervento sostenendo che la migliore
soluzione per risolvere il problema economico, e nel contesto quello psicoeconomico del consumatore, è quello di inserire il doppio prezzo.
Questo è il primo tassello, l'altro riguarda l'obbligo ai rivenditori di identificare
il prodotto ortofrutticolo con il prezzo di origine e il prezzo di provenienza,
la modifica delle variazioni di costo già avviene in altri paesi europei.
La situazione in Italia è ingovernabile. In realtà è necessario che il consumatore
abbia una conoscenza totale della catena alimentare: da dove nasce il prodotto,
la sua trasformazione e in più le modalità della vendita.
"Dobbiamo lavorare insieme tra categorie per risolvere il problema dei consumatori.
Un dato certo riguarda l'ingresso dell'euro che ha causato l'uniformità del tenore
di vita, la differenza è che Francia e Germania hanno rimasto invariato i costi dei prodotti ,
viceversa l'Italia li ha aumentati.
Un dato ancora più certo riguarda il problema è che non sono più i mercati generali
a fare prezzo che arriva ai consumatori ma ci sono strutture di servizio che sono
entrati nel corso degli anni, gdo (Grande Distribuzione), che si autofornisce da sola,
costruisce le proprie linee di approvigionamento e quindi costruisce una condizione di
divario tra mercati generali e grande distribuzione che poi si ripercuote sui prezzi che sono una volta
bassi e una volta alti.
Facendo entrare sul mercato un prodotto che non ha qualità.
La perdita è sugli agricoltori per cui si creano momenti di blocco dell'approvigionamento
e i commissionari vendono il prodotto a prezzi esagerati.
Ci vogliono strumenti nuovi e una nuova capacità di costruire un nuovo sistema alimentare
per difendere il bene dei consumatori e delle nostre terre.
Ci vuole una nuova capacità di organizzare la distribuzione dei prodotti della catena
alimentare. I produttori agricoli insieme al consumatore possono interferire su questa
nuova organizzazione ma questo presuppone un tempo intermedio.
Bisogna fare in modo che le aziende agricole non vadano in fallimento. Perchè
non riuscirebbero a riorganizzarsi. Bisogna riuscire a trovare gli strumenti finanziari
per mantenere chi produce in agricoltura".
Nelle sue conclusioni, Martone, sostiene che non basta parlare di consumatori per difendere il prodotto
del consumare ma è importante difendere la presenza degli allevatori sul territorio.
"La contraddizione è che in molti paesi in via di sviluppo si accumulano capitali
per organizzarsi, si vendono prodotti agricoli non vendendoli direttamente alle multinazionali
americane. Noi occidentali dobbiamo aiutare i paesi poveri e non ostacolare il mercato.
Dall'altra parte, però, c'è anche la nostra agricoltura. Come risolviamo la questione?
C'è stato qualcuno che ha detto di poter risolvere il problema attraverso l'agricoltura
atipica di qualità che è l'antica europa.
Ma si può mantenere la globalizzazione mediante l'agricoltura atipica di questo tipo, variegata,
prodotti che sono diversi dagli altri senza farsi carico dei costi sociali?
Perchè gli agricoltori hanno bisogna di un reddito di quello della città e non possono
essere abbandonati nelle campagne. Noi abbiamo un'agricoltura urbana.
Questo non si può fare senza l'aiuto della collettività e quindi dipende anche da scelte
europee e nazionali se vogliamo veramente sostenere l'agricoltura".

è una realizzazione editoriale THE MOMENT