L'ITALIA DEVE ESSERE DINAMICA CON IN MERCATI INTERNAZIONALI

Intervista di Raffaele Greco all'Onorevole GIORGIO LA MALFA

L'Euro è sempre più forte sul dollaro. La politica monetaria europea può competere con
la politica monetaria statunitense?




"L'euro è troppo alto e questo, secondo me, è un problema derivato dalle regole del
trattato di maaastricht lasciando libera la BCE di variare le regole che tendono a
influenzare le situazione economiche in Italia e in Europa".
Al di là del rapporto tra euro e dollaro, c'è un dato: il pil usa è giunto al 9,4%



rispetto al 7,6% di pochi anni fa. Secondo Lei, l'economia americana, indipendentemente
dagli eventi internazionali, marcia a gonfie vele. Per l'Italia come analizza questa situazione
socio-economica?"

L'economia è in forte ripresa. Con un Euro così alto c'è il rischio che l'economia italiana



non cammini a pari passo con quella statunitense. Quindi si pone la necessità di stimolare
l'economia italiana attraverso la produzione e la competizione aziendale, senza poter innalzare
il prezzo dell'euro. L'europa ha dei problemi grossi e seri: abbiamo visto lo scontro nelle
commissioni tra la francia da una parte e la germania dall'altra parte, l'italia che ha dovuto
mediare e secondo me ha mediato in modo positivo".
Per quanto concerne la competizione, in che modo l'Italia dovrebbe competere sui mercati internazionali?
"Con i costi del lavoro e l'efficienza dei servizi pubblici, ma d'altra parte bisogna che



l'euro scenda, altrimenti non c'è più competitività".
Il no della Svezia potrebbe essere uno dei problemi accollati all'aumento dell'euro?
"Bisogna cambiare le regole dell'euro per poter avere un'europa che funzioni bene"
Il mercato cinese penetra nel mercato europeo anche con le auto. Quali sono le barriere
di marketing integrate in una politica monetaria ed economica?

Io non credo che ci siano problemi con la Cina. Se la Cina produce, concorre, il mercato cinese
diventerà un mercato internazionale e dell'europa. Il problema è sviluppare le produzioni
moderne basate sulla ricerca scientifica. Ma che le produzioni di massa vadano a finire



nel mercato asiatico è inevitabile. Bisonga creare la competitivtà e non barriere di marketing
nella politica pubblica".