Intervento Giovanni Centrella
Segretario Provincial UGL




Amiche e Amici,
nell'aprire i lavori del secondo congresso della UGL, Metalmeccanici di Avellino porgo,
a nome della Segreteria uscente e dei militanti, un saluto sentito di benvenuto a tutti
i partecipanti e ai graditi ospiti presenti.
La celebrazione di un convegno è sempre un importante occasione di bilanci e di
aperture e di prospettive future, momenti doverosi.
Un appuntamento dunque non rinviabile, visto l'andamento economico che sta attraversando
il nostro paese.
Arriviano quindi con un certo ritardo alla celebrazione del Congresso nazionale e quindi
per ricaduta anche del congresso provinciale.
Come UGL Metalmeccanici irpina vogliamo celebrare questo avvenimento ripercorrendo
un poco la storia e le vicissitudini di questa nostra provincia e di nostri iscritti e
dirigenti.
Di questi oggi in molti sono qui. Tutti dirigenti che nel tempo hanno contruibuito alla crescita
della UGL in provincia di Avellino.
Oggi a qwuesta assise ne mancano due, l'amico Gianfranco De Faveri, che con i suoi insegnamenti di vita
e sindacali è qui presente, ed il compianto Sandro Latessa sindacalista di tante battaglie.
Salutiamoli.
Sono presenti con noi tanti altri amici che hanno avuto ruoli e compiti rilevanti...
L'intero periodo da me guidato è stato caratterizzato, per tutta l'organizzazione,
da aspetti importanti e positivi, quali: crescita degli iscritti e di rappresentanza.
Il rapporto ancora solido con i lavoratori, l'incidenza avuita nei fatti sociali, la visibilità
e l'impegno profuso, dentro e fuori i luoghi di lavoro, hanno consentito in questi anni
alla UGL e alla UGL metalmeccanici una notevole crescita in termini di iscritti e di
rappresentanza.Inoltre c'è stata una crescita di rappresentanza che va dal successo delle
categorie UGL del Pubblico Impiego cosa avvenuta solo ad Avellino nelle elezioni della RSU,
alla continua e costante crescita di delegati dellaw UGL Metalmeccanici in tutti i luoghi
di lavoro. Ad Avellino, vedi in particolare Mondial Elite, F.M.A., OCEVI SUD, CRM,
alle tante piccolissime aziende dove noi diamo supporto, ed in tante altre realtà
soprattutto pòer merito vostro, non è seconda a nessuno.
Giovani e donne
già da tempo abbiamo attenzionato i nostri sforzi organizzativi e formativi verso chi si
affaccia al mondo del lavoro. Stiamo cominciando a cogliere i frutti di questo
Nostro impegno.
Per le donne va ripreso un animo che ci sembra sia stato attraversato da un periodo di
pausa troppo lungo . Questo cammino va ripreso e rilanciato con lo stesso entusiasmo
impegno e convincimento iniziale che portò nell'organizzazione tutta, oltre alla
loro tenacia, un apporto nuovo e convincente fatto di professionalità e di esperienze
qualificate.
FORMAZIONE. Un apporto a questi riscontri certamente è determinato dalla UGL Metalmeccanisci
si sta realizzazione in maniera propositiva con riunioni dei nostri quadri mensili per
un'imminente ricambio e rinnovo dei quadri della UGL Metalmeccanici.
QUESTIONE SUD. Pensi che bisogna cambiare pensiero, non bisogna essere più regioni assistite,
noi con i nostri lavoratori siamo la colonna portantre d'Italia, sappiamo farci valere al centro
nord lo dobbiamo fare anche nelle nostre regioni, bisogna reagire in maniera positiva e dimostrare
chi siamo e cosa sappiamo fare, lo dimostrano i fatti vedi la FMA e la STATA di Melfi.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE GENERALE. Sempre dai dati Istat, realativi ai tassi di disoccupazione
registrati, si ha la seguente classifica: la Sicilia in testa con il 23,4%, segue ad un incollatura purtroppo la
Campania 23,3% poi la Calabria con il 23% preferiamo andare avanti fino a quando troviamo
il veneto e l'Emilia Romagna con il 3,5% e per ultimo il Trentino Alto Adige con 2,1%.
E proprio vero gli ultimi sono i primi.
Nel mezzogiorno complessivamente la media è del 20,2% cioè più 1,5 milioni di disoccupati, il
64% del totale nazionale.
DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI. L'Irpinia dopo gli investimenti del dopo terremoto doveva essere
la prima provincia d'Italia per tasso di occupazione e per il PIL prodotto,
con ricchezza familiare al disopra di molte province italiane, ma questo non è avvenuto grazie a quei
politici che ancora oggi scorazzano nella nostra provincia è ora di finirla.
Tutti questi dati li abbiamo voluti evidenziare non certo per esasperare maggiormente i già
accessi animi della gente irpina ma perchè sia chiaro a tutti la reale situazione
della nostra provincia.
A tutti coloro che in questi giorni hanno sbandierato facili ottimismi, oggi possiamo dirgli con
certezza, che la crisi industriale dell'industria metalmeccanica irpina è latente.
Siamo coscienti comuqneu che i nstri problemi non li risolveremo guardando i dati ma individuando
i sistemi di sviluppo idonei. Per questo abbiamo deciso di realizzare un convegno su qeusto
tema a Lioni.
Ogni anno molti giovani irpini si spostante per andare a lavorare al nord. La collettività
irpina, solo per aver formato questi giovani, sborsa dalle sue tasche molti milioni di euro.
Inoltre questa operazione aumenta il PIL del nord sottraendo risorse umane e finanziarie
al sud. Questo non è tollerabile ne tantomeno accettabile.
GLOBALIZZAZIONE-INTERNALIZZAZIONE.
Lo scenarrio mondiale che abbiamo difronte è fortemente condizionato da repentini
e rapidi cambiamenti economici politici e sociali. Cambiamenti determinati soprattutto
dall'avvento e dalla velocità apportata dalle innovazioni tecnologiche e scientifiche.
Tutto ciò sta provocando lo sconvolgimento di un assetto consolidato nel tempo.
La cosiddetta /*Globalizzazione*/ la sta rimettendo in gioco, in assenza di regole
nuove, con il rischio che ha pagarne il conto siano solo ed esclusivamente le parti
più povere del mondo e le categorie più deboli di persone.
Attenzione noi non apparteniamo a quei movimenti antiglobalizzazione, siamo comunque
contro ad una sregolata e iniqua globalizzazione.
Non è un caso ma una scelta di campo chiara, dentro e fuori del Paese.
Siamo e restiamo contro le troppe ingiustizie. Siamo e restiamo contro le truppe
disuguaglianze. Siamo e restiamo contro le truppe povertà sparse in tutto il mondo
e che con l'euro sta toccando in maniera forte anche noi.
Questa posizione ai tanti può apparire utopistica ma è certamente una battaglia che va fatta.
In gioco non c'è solo un interesse sindacale c'è una posta ben più alta.
E' in ballo la sopravvivenza civile e dignitosa di una parte significative e maggioritaria
dell'intero globo.
La concentrazione di ingenti risorse detenute nelle mani di pochi è inquietanti.
Il dispresso che si ha della vita umana e il suo sfruttamento ai soli fini dei maggiori
profitti è inaccettabile. La incurante e persistente sottovalutazione dell'impatto
ambientale è pericoloso.
Tutte queste battaglie solo un sindacato organizzato può interstarseli. a partire dai paesi più industrializzati, dove la sua presenza è forte e significativa.
Questa strada dobbiamo percorrerla se vogliamo costringere multinazionali e governi locali
al rispetto dei diritti umani, partendo dallo sfruttamento dell'infanzia, al rispetto
dell'ambiente, al rispetto dei diritti minimi sindacali, alla revisione di leggi che
legalizzano comportamenti censurabili.
Un esempio per tutti è l'Indonesia dove, per legge, un lavoratore guadagna 2 dollari
al giorno. Questa sarà legale ma non può essere accettabile nè per la condizione
economica che a quel lavoratore viene riconosciuta, nè tanto meno per la concorrenza
basata sullo sfruttamento delle persone che si immette nel mercato.
Questa battaglia e questi obettivvi non possono restare nei singoli paesi, devono valicare tutti i confini e vanno assunti da organismi sindacali internazionali.
Mi accingo alle conclusioni, oggi il sindacato deve cambiare atteggiamento, il mondo del lavoro
è cambiaro, l'euro e i nuovi contratti ci portanto ad avere molto precariato cosa che lega
le mani al sindacato spece al sud che come abbiamo ribadito prima non c'è lavoro. Dbbiamo
sforzarci affinchè tanti nostri colleghi possano avere una vita dignitosa cosa che così come strutturata
non hanno. Dobbiamo avere gli occhi aperti affinchè le fabbriche della nostra provincia restino aperte
e produttive, concludo facendo unba richieta al nostro segretario nazionale, torniamo al
vecchio nome FENALME dobbiamo contraddistinguerci perchè siamo un'organizzazione forte.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT