Prof. Ennio Cocco
Associato di Sedimentologia e regime dei litorali




Il professore Ennio Cocco si è presentato al pubblico facendo vedere la copertina del
primo progetto di ricerca presentato nel 1950. Un progetto in cui si descriveva in
che modo si stabiliva la protezione e la distruzione da parte della natura.
In realtà quel progetto era uno dei primi in cui c'erano delle previsioni riguardanti
anche il futuro sul problema dell'erosione.
In realtà oggi i progetti sono diversi e c'è soprattutto la sinergia tra le discipline
scientifiche al fine di riuscire meglio ad individuare il problema.
Ed inoltre c'è un vantaggio in più attraverso le cartografie tematiche in cui si riesce
facilmente a produrre i materiali.
In realtà oggi il problema erosione è diventato complesso e più velocemente allarmante.
Si hanno problemi in Giappone, in Olanda in quanto la terra si trova al di sotto del
mare, nel North Caroline in Usa in molte aree geografice ci sono problemi di erosione.
Il problema è che anche in Italia si verificano questi fenomeni e soprattutto sulle coste
salernitane l'erosione è da prevenire.
Senza dimenticare le frane, tra cui quella di Sarno che ha devastato il territorio
circostante.
Da un punto di vista tecnico bisogna sostenere che la spiaggia è una porzione di terreno
e quindi bisogna superare la settorializzazione dello studio in quanto l'erosione
può colpire in diversi modi.
A volte si fanno interventi in montagna che determinano consenguenze sulle coste, quindi non è
detto che un intervento geologico possa produrre efficacia.
Innanzitutto è importante definire il concetto di frana che sarebbe un evento
geodinamico.
In realtà avere cabine, stabilimenti balneari sulla costa produce uno squilibrio
del territorio, tutto ciò che impedisce il percorso natuale di un fiume o di acque
marine potrebbe comportare dei danni.
In Italia non esiste la cultura dell'ombrellone, in realtà si potrebbero costruire
in sostituzione degli stabilimenti balneari dei percorsi naturali che non comporterebbero
uno squilibrio dell'ambiente.
Cosa succede nelle nostre spiagge? Innanzitutto
è necessario tener presente un bilancio dei
sedimenti di spiaggia che viene distinto in
apporti e perdite.
Per quanto concerne gli apporti essi possono essere costituiti da materiali provenienti dalla disgregazione delle coste alte, da apporti detriciti
fluviali. Viceversa le perdite sono da attribuire alla sedimentazione in acque profonde, dall'accrescimento di spiagge sottoflutto e
da formazione di dune costiere.
Inoltre è da aggiungere una differenza in termini contabili ossia che le coste sono da distinguere in alte e basse.
Le coste alte sono così rappresentate: Caserta 0, Napoli 68,84, Salerno 47,97 mentre per le coste basse: 100,00% Caserta, 31,16 Napoli e 52,03 Salerno.
E' necessario tener presente che le opere di intervento possono effettuarsi sia in mare
che sul terreno.
Nelle foto alcune immagini di erosione.