DIRETTORE COLDIRETTI
Angelo Milo




"Le conseguenze della riforma della politica europea e la riforma dell'impatto
dell'ocm sull'olio hanno portato ad una situazione di mutamento socioeconomico anche nel settore dell'olicoltura. In questo momento insieme a quelle che sono le problematiche che
già di per se si portano dietro tutti i settori, ci sono una serie di concause
che si stanno verificando in questi giorni e che ci debbano far riflettere attentamente.
Parliamo di un'area agricola per eccellenza e quest'anno affronteremo una vendemmia
con difficoltà per un prodotto che ha superato una serie di impasse. Con ciò non solo
si verificherà per il settore vinicolo, succederà anche per l'olio, tutto il lavoro che è stato effettuato
viene disatteso dalle norme.
Per una serie di concause che vanno dagli adempimenti che portano le aziende
a sostenere dei costi che delle volte non vengono ripagati con il ritorno che uno
si aspetta.
E se noi di tutto questo ci andiamo a calare in un momento in cui i costi di produzione
sono oramai diventati insostenibili specie per il carburante agricolo, queste concause devono
far si che gli sforzi fatti per il nostro prodotto debbono farci riflettere,
rispetto al nuovo scenario deciso dalla politica comunitaria e il cui governo
ha accettato fissando una serie di paletti.
E tutto ciò è giunto in un momento contestuale che sono stati
quelli dell'allargamento dell'unione europea che da 15 è passato a 25. E' giunto in
un momento a livello internazionale con la riapertura del wto ed è intervenuto
nella rivisitazione più complessiva che si doveva decidere sul discorso dell'ocm, ossia, qual'era la
strada migliore da scegliere per utilizzare la formula del disaccoppiamento
per il settore vinicolo in modo totale o in modo parziale.
Aver avuto la possibilità di riconfermare lo stesso fondo precedente per un ammontare di 720 milioni di euro
per un periodo che va fino al 2013, riteniamo possa essere un punto di partenza ma che
non ci deve far perdere di vista le conseguenze, perchè questa riforma può avere dei risvolti ,
visto che la conferenza stato-regioni qualche giorno fa ha varato la via libera alla
riforma che ha tirato fuori le linee guida sia quella della percentuale disaccoppiata sia
per i progetti mirati da parte dell'organizzazione dei produttori. E' stato scelto il 95% come tetto di aiuto disaccoppiato significa che, al di là di quello che sarà il momento produttivo facendo riferimento alle
campagne '98-'2001, ogni produttore continuerà ad avere l'aiuto calcolato sulla media
di questo periodo del 95%.
E questo potrebbe essere un fatto abbastanza allettante, però dall'altra parte la gente
non deve pensare che significa che si prenda quest'aiuto e non si debba continuare
più a produrre o a rispettare le regole che in pratica lo stesso regolamento ci detta
per una buona pratica agricola.
Perchè questo è un qualcosa che abbiamo come sentore ed aleggia tra gli olicoltori.
Se tutto questo si concretizza a partire dalla campagna del 2006 la riforma
partirà ed il problema vero sarà quello della gestione. Tutti i produttori stanno ricevendo
una lettera da parte della GEA che metterà il produttore nella condizione di confrontare
quelli che sono i dati dell'amministrazione con quelli che sono i dati in possesso
del produttore, per arrivare in pratica alle conseguenze della richiesta: il valore dei
titoli che viene calcolato in base alla media del quadriennio e quelli che sono i titoli
che sono legati agli ettari di terreno investiti in superficie.
Tutto questo accompagnato da una vicenda, che deve essere chiarita, dei terreni in
fitto perchè il regolamento comunitario prevede che i titoli vengano assegnati
ai conduttori prescinda dal titolo di proprietà, mentre una volta che è venuta fuori
questa norma i proprietari hanno fatto una serie di osservazioni per cui si
è in attesa di capire come si dovrà porre nel momento in cui ci troveremo di fronte
a queste percentuali che in alcuni casi sono pure abbastanze elevate.
Ci sono regioni come la Calabria laddove i titoli dovrebbero essere calcolati
in base a terreni che sono conduttivi.
Il 5% per l'attività svolta dai produttori porterà ad una percentuale di circa
35 milioni di euro ogni anno ad azioni: monitoraggio del mercato, miglioramento della
qualità, proporzione dei sistemi di rintracciabili, produzione dei consumi di olio
verso paesi terzi, la riconversione degli impianti produttivi. Queste implicazioni
, opportunità che ci vengono date nel vederci consolidato lo stesso fondo deve
servire a mettere in condizioni le nostre aziende ad un ragionamento che le vede
sempre più spinte sul mercato. E quindi ad essere più competitive ed avere meno
problemi nel momento in cui si trovano a dover superare questa fase che
è di termine, perchè dopo il 2013 non sappiamo cosa accadrà per questo settore.
Una riforma che porterà tanti stravolgimenti ma tante opportunità se le sapremo cogliere".

è una realizzazione editoriale THE MOMENT