Marco Colanaci Dirigente dell'Azienda "Quadrifoglio"
Esperto di Politiche tariffarie




Per Marco Colanaci la tariffa individuata in un'area è prevista dal '97.
Dobbiamo risalire al decreto 158 del 99 per trovare la funzione della nuova
tariffa. Essa ha degli aspetti positivi e negativi. Per quanto concerne la tariffa
in senso stretto Colanaci fa una distinzione tra la tariffa che viene applicata
a livello domestico e quella che viene applicata per le imprese.
In realtà Colanaci ha precisato che l'introduzione della tariffa deve essere
effettuata con gradualità. La tariffa è un prezzo fondamentale ma non l'unico punto di
riferimento. Essa non deve essere considerata fine a se stessa ma fa parte del
ciclo della regolazione dei rifiuti ed è costituita da atti.
L'applicazione della tariffa non deve necessariamente comportare che tutti i costi gravino
sull'utenza affinchè non ci sia un impatto eccessivo sulle famiglie numerose, per questo
motivo c'è bisogno di applicarla in modo graduale.
L'applicazione della tariffa va a regolare un ciclo di rifiuti su disposizione di
legge. Roma, Firenze e Torino hanno già applicato la loro tariffa per cui è difficile
tornare indietro.
Il problema per quanto concerne le amministrazioni comunali riguarda la dissociazione
tra le vecchie aziende municipalizzate ed il percorso che non aveva collegamenti aziendali.
Il comune ha una funzione di responsabilità della regolazione del sistema della tariffa.
Pertanto il regolamento della gestione dei rifiuti è determinato:
1) regolamento della tariffa
2) determinazione della tariffa di riferimento
3) definizione dei parametri di categoria che viene approvato in consiglio comunale.
Il gestore sarà responsabile della gestione dei rifiuti di riscuotere le entrate tariffarie.
Colanaci fa delle riflessioni in merito: la capacità della tariffa per quello che riguarda la
gestione dei rifiuti dell'Ato.
Per quanto riguarda le aziende al di là della fatturazione, tariffazione, riscossione
diventa importante per codeste avere una relazione con le categorie.
"Con l'introito della tariffa verifichiamo se le aziende producono o gestiscono flussi
differenziati e a questo punto si è proposto di fare degli sconti sulla tariffa
per avvantaggiare la raccolta differenziata.
Una parte dell'utenza ha seguito questo tipo di metodo, ottenendo lo sconto
tariffario sulla bolletta successiva ed io penso che continuando di questo
passo, in molte zone è possibile arrivare al 30-35% della raccolta differenziata.
Della tariffa abbiamo distinto quella parte fissa (canone telecom) e quella variabile
(produzione dei rifiuti) e adesso la tariffa viene definita in base al decreto 158 sui costi reali.
Pertanto i comuni potranno riscuotere la tariffa tra costo reale ed inflazione all'anno
successivo del conto consuntivo.
Noi abbiamo sempre consigliato di suddividere a zone l'area territoriale (zonizzazione)
e incrementare per ogni zona l'intensità del servizio erogato. In quanto c'è una differenza
avere il servizio dei rifiuti in periferia od in centro.
La tariffa va migliorata secondo i criteri di produzione del 158 anche se i coefficienti
di produzione non sono più adeguati. La soluzione sarebbe che ogni qualvolta viene
cambiata legislatura si rivedano i coefficienti oppure in alternativa
determinare una metodologia per individuare i criteri di assimilazione".

è una realizzazione editoriale THE MOMENT