Assessore alle politiche culturali
Damiano Capaccio




Francesco La Francesca era una persona d'impeto e come scrive nelle sue lettere credeva ai valori sociali
e ai valori del socialismo. Ma su questi valori sociali, l'istruzione culturale,
l'espressione socioculturale erano gli indicatori importanti affinchè ci poteva
essere un benessere culturale. Dall'altra parte c'era anche la volontà di agire
da un punto di vista sociale e politico, intorno a Mazzini, il quale aveva l'idea di
uno stato repubblicano, e di conseguenza nascevano nuove idee per il sud. E quindi Francesco
La Francesca era uno di quei personaggi che poteva modificare gli assetti sociali
e politici, ma non solo, e la sua richiesta quotidiana era di difendere i liberali
che erano stati accusati dallo stato borbonico. Per queste difese ed è stato più volte in carcere
ed è stato più volte accusato dallo Stato borbonico, è stato più volte ricercato
ma agiva alla fine con una grande idealtà. E quando ci fu il processo al gruppo dei 300
quelli che si erano liberati la  difesa non fu per un fatto d'animo,
La Francesca racconta che ci fu un massacro, perchè erano i non armati che vennero aggrediti
dai contadini del posto che nella loro storia avevano continue storie di scontri
con i briganti. E nel loro caso erano stati allarmati e avvertiti da un clero
di un certo tipo e preoccupato che organizzò la cosiddetta difesa delle istanze
liberali, che poteva suscitare rivolte al fine di massacrarlo. E lui nella conoscenza
della profonda idea del socialismo disse: "Non possiamo sparare addosso a chi vogliamo
liberare, e si fecero ammazzare" e quindi non risposero al fuoco portato dalla
guardia del posto, proprio per il principio. E Francsco la francesca nel processo
disse che non c'era stato uno scontro armato ma c'era stato un massacro, chi era armato si era messo contro
chi non era armato per i valori della libertà, per il valore dell'emancipazione.
Sicuramente La Francesca era una persona che credeva nel valore del socialismo, Pisacane
aveva viaggiato moltissimo e La Francesca è vero che era un moderato e un liberale
illuminato però era fortemente legato alla sua terra e agli eventi straordinari,
e suggeriva lo stato unitario che doveva meglio salvaguardare i principi fondamentali.
Dopo il '60, abbiamo tutta la storia di La Francesca che è importante: è stato
procuratore capo al tribunale poi capo gabinetto a Napoli, successivamnete
capo gabinetto al Ministero della giustizia, e divenne anche Ministro degli Interni.
A dimostrazione pure per quelle figure illuminate che hanno segnato la storia dell'Italia
e che hanno contribuito a quel sentimento comune del valore dell'emancipazione
e sopratttutto dello stato unitario, grande tradizione che il comune di Eboli debba salvaguardare
attraverso il riconoscimento di queste figure. Dobbiamo bene interpretare la funzione dell'iniziativa intrapresa e
a questo va il plauso dell'organizzazione dell'Associazione 1857, dobbiamo continuare a lavorare
su questo perchè ci sono tante storie che vanno conosciute per poter effettuare
osservazioni positive.