CALITRI (AV)
CONVEGNO SULLA CERAMICA
Assessore alle attività Produttive
Luigi Di Maio



Per un centro come Calitri, la ceramica
è un punto di prestigio ed un'occasione di sviluppo.
L'obiettivo che, in questi ultimi anni, mi sono prefissato, insieme ai miei collaborato del
Centro Studi Ceramica, è che la ceramica calitrana è più che mai vitale e che rappresenta
una delle più importanti risorse locali, su cui vale la pena scommettere per un organico
sviluppo di Calitri. Ciò nonostante, sono consapevole che non è facile per un paese,
acquisire fama e rinomanza per qualche industria o arte caratteristica, perchè non
dipende dalla sola volontà umana.
Per questo motivo, abbiamo rivolto il nostro impegno a recuperare, salvaguardare e valorizzare
il nostro patrimonio ceramico, affinchè quanto è stato ereditato possa essere vissuto e
utilizzato al più alto livello, divenendo il primo di un progetto di crescita
del comparto ceramico locale. E' su questi valori che l'Amministrazione comunale,
per tutta la legislatura, ormai mancano pochi mesi, ha impegnato tutte le risorse
disponibili per promuovere e valorizzare la ceramica calitrana, che ha costituitito e costituisce
un'importante attività culturale ed economica per il nostro paese.
L'obiettivo di questo incontro, organizzato dal Centro Studi Ceramica, con la preziosa
collaborazione dell'Istituto Statale d'Arte "E. Scoca", è di sottoporre
all'attenzione degli Enti territoriali e alle più autorevoli personalità della cultura
ceramica campana, l'interesse del Comune di Calitri di poter partecipare, a primo titolo,
all'A:I:C:C: e di poter fuire del marchio di tutela della ceramica Artistica e tradizionale.
Un marchio nazionale come filo conduttore di un percorso tra terre diverse, legate dalla
unità culturale e dalla produzione ceramica a vari livelli.
Un marchio per garantire al mercato, ai consumatori ed ai collezionisti, la rispondenza della
realizzazione dei manufatti a quanto richiesto dal Disciplinare di produzione. E' chiaro che il marchio CAT è applicato esclusivamente sui manufatti ceramici prodotti dalle aziende che avrenno espresso la
volontà di adeire preventivamente al Disciplinare di produzione.
L'approvazione del Disciplinare di produzione da parte dei ceramisti locali è, al momento, l'impegno
principale deln Centro Studi Ceramico, confidando in uhn rapido quanto positivo riscontro
all'istante del Comune, per il riconoscimento della nostra antica tradizione da parte del
Consiglio Nazionale Ceramico.
Calitri, è oggi, museo vivo, laboratorio vivente ed anima di un'arte secolare che consente
come, in questa circostanza, di idee a confronto, anche attraverso la terza edizione della mostra concorso Cermicarte, allestita presso la chiesa SS. Annunziata dal 18 dicembre al 6 gbennaio, di dialogare tra culture e tradizioni diversi, geograficamente lontane per evidenziare,
pur nella diversità, il linguaggio universale dell'arte.
L'iniziativa di ceramicarte intende valorizzare la ceramica non come oggette, ma come
sintesi di culture, di storia e di evoluzione del fare ceramica, consentendo agli artisti
di espirmersi e presentare al pubblico il patrimonio creativo e l'amore per l'arte di cui dispongono.
La rassegna ceramicarte quest'anno si articola su due temi: il presepe e il centro tavola
su tradizioni e innovazione.
Alla mostra concorso partecipano n: 45 maestri ceramisti provenienti da numerosi regioni italiane
e sono esposti n. 52 opere.
Oggi Calitri, senza alcun dubbio ha tutte le potenzialitò per aspirare all'utilizzo del marchio
CAT per la tutela della denominazione d'origine della produzione ceramica cosi come richiesto
dalla normativa di riferimento, come recita l'art. 1 della Legge n. 188 del 9 luglio 1990.
Personalmente, sono fiducioso che l'esistenza del Comune di Calitri, sostenuta con proprie
delibere della CMAI e dalla Camera di Commercio di Avellino, al Ministero delle Attività produttive
Consiglio Nazionale Ceramico, affinchè delimiti il nostro territorio a tutela della ceramica
artistica e tradizionale, possa essere, al più presto, accolta.
Per dissipare ogni dubbio, ritengo utile per il confronto, rappresentare, in sintesi, un quadro
d'insieme dell'iter evolutivo della ceramica di calitri al fine di poter cogliere eventuali
suggerimenti per migliorare la ricerca storica e, soprattutto, per una migliore e più
efficace strategia di valorizzazione del patrimonio ceramico locale e provinciale,
considerando la ceramica di Ariano Irpino che già frusci del marchio di tutela.
Caltri, ricca di abbondanti giacimenti argilossi, in riscontro alla pubblicazione
: "Ricerche sulle argille della Media valle Ofanto", svolte dal Servizio Tecnico dell'ENAPI
nel 1970 e dalle prove tecnologiche effettuate dal CNR di faenza nel 1971, ebbe, tra l'altro
fin dai tempi più remoti, un ceto abbastanza numeroso, specializzato nell'arte della ceramica.
Ma, fino ad oggi, oltre all'argilla che è presente in tutta la zona, nella sua varia colorazione
e trasformazione, non è affiorata traccia di fornacci preistoriche o di epoche arcaiche
che ci autorizzi scientificamente ad affermare che la ceramica locale è di discendenza
e mutazione naturale di opifici presenti in loco e operanti fin dall'antichità.
Anche l'Alto Medioevo presenta identiche problematiche.
Ciò nonostante, i fammenti di mezza maiolica, decorati a graffito con motivi naturalistici
e invetriati, ritrovati in località S. Zaccheria e S. Maria in Elce, attualmente custoditi
nel Museo della Ceramica al Borgo Castello, rappresentao una prima e significativa testimonianza
della produzione ceramica di calitri. Solo più tardi, la presenza di fornaci a Calitri è documentata.
In sintesi, voglio ricordare la lette del Cav. Gesualdo, molto probabilmente Fabrizio II,
indirizzata al Cardinale Alessandro farnese, datata 12 agosto 1573 e custodita presso
l'Archivio di Stato di Parma.
Ancora più tardi, 1600-1700, altre testimonianze ampiamente documentate, confermano
l'insediamento nella struttura urbana di calitri di fornaci e di un ceto numeroso
dedito alla produzione di terrecotte e di faenze smaltate.
Un'altra testimonianza dci viene dai Registri dell'Archivio Parrocchiale di calitri, su annotazione
del 10 aprile 1688, dell'arciprete Don Francesco Margotta.
Suddetta notizia conferma che una fornace operava sicuramente in zona Posterla in Calitri
producendo stoviglie, mattoni e embrici.
Un'altra conferma ci è data in una fede del notaio Virgilio Calmieri.
Ancora, altre testimonianza si riscontrano in numerosi contratti matrimoniali del '600
e del '700, di particolare interesse è il documento datato 1722, conservato presso l'Archivio di
Stato di Avellino, dell'inventario di una farmacia di Calitri che annota ..."vasi in argilla di buona qualità,
eleganti e smaltati per la conservazione di medicamenti....".
Nel 1737, una nuova importante testimonianza della presenza di mastri ceramisti in loco, ci
è data dalla relazione del Vinaccia, che traccia un quadro esatto dello stato dei luoghi e delle
condizioni economiche, sociali e civili della popolazione calitrana.
In detta relazione è, tra l'altro, annotato la presenza di altri due fornaci.
Un'altra fonte dei dati che confermano la presenza di figuli in Calitri è il Catasto
Onciaruio - 1753 - Archivio di Stato di Napoli. Da tale fonte si rileva l'ubicazione di altre
fornaci disposte in contrada Cascina, l'attuale Via dei Faenzari.
dallo stesso documento si rileva che i ceramisti locali estraevano l'argilla dalle numerose
cave, di cui molte di proprietà del Comune. L'attività ceramica di calitri nell'800 ebbe molta importanza per l'economia locale. Infatti, nel 1838, il Giornale Economico del Principato Ultra
testualmente scrive: "...a Calitri si son perfezionate le fabbriche di mattoni dipinti a belli colori ed impaginato per pavimenti, nonchè di vasellani e piatti..." e lo stesso giornale,<
nel 1841 titolava: "La Basilicata prenota le stoviglie di Calitri".
L'attività maiolicare calitrana fiorente fino alla fine dell' 800, subì, agli inizi del '900
una crisi economica di rilievo, tanto che il dott. Romagnoli, Presidente della Camera di
Commercio di Avellino dette incarico nel 1912 al Prof. Anselmo De Simone, Direttore della
Regia Scuola D'Arte di Ceramica di Grottaglie, messo incondizionatamente a disposizione da
S.E. Capaldo, sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, Industria, Artgianato, e del
Commercio, per "tener conferneza sui miglioramenti dell'industria del distretto di Avellino
agli industriali e semplici figuli di Atripalda, Calitri, Ariano e carife.
Dalle 15 pagine di suddetta relazione su Calitri, che all'espoca contava 7750 abitanti, si
evincono in sintesi, le seguenti notizie...." Il territorio ovunque è ricco di inesauribili
argille figuline giallicce, quasi pure di estrema plasticità, atte ad essere lavorate allo
stato naturale..." "producono stoviglie di forme goffe e pesanti, quantunque ben coperte di smalti
stanniferi, abbastanza bianchi, e resistenti, prodotti in loco, barilotti, coppe, recipienti per
l'acqua, boccali, giarre, candelieri, lucerne, piatti fondi e spasi...........", etc.
La Camera di Commercia nel 1913, pubblicò, a cura di Gennaro Ferrara, la Guida Industriale
della provincia di Avellino, che scaturiva dalla relazione triennale del 1912 in base
alla legge n. 122 del 20 marzo 1910.
Da tale relazione si rilva che in calitrri erano attive ancora moltissime fornaci.
Oggi, la produzione ceramica calitrana è rappresentata da n. 6 aziende artigiane, da n. 2 stabilimenti
industriali, con circa 93 addetti e da n. 11 ceramisti, liberi professionbisti impegnati nella
ricerca artistica.
Inoltre CALitri può contare sulle seguenti istituzuioni ceramiche: Centro Studi Ceramica calitrana,
Istituto Statale d'Arte S. Scoca, Museo della ceramica, Mostra Antologica dell'ISA, Consorzio
della ceramica di calitri, consorzio della terracotta e della Maiolica di Calitri.
Su queste basi, sei mesi fa, il Comune di Calitri ha chiesto ai sensi della Legge n. 188/90
al Consiglio Nazionale Ceramico, presso il Ministero delle Attività Produttive, presieduto
dal sottosegretario On. Mario Valducci, affinchè individui e delimiti il territorio di Calitri quale
aona in cui è in atto un'affermata produzione ceramica artistica tradizionale".
Nelle sue conclusioni l'assessore Di Maio ha ringraziato tutti i presenti e quanti hanno
partecipato al convegno, nonchè studenti e docenti, ed ha proposto di seguire il progetto
futuro per mantenere in alto il nome di Calitri per la ceramica.

è una realizzazione editoriale THE MOMENT